RAPINA A BANCA INTESA MODICA. CONDANNATI GLI AUTORI CATANESI

Condannati dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Marco Ciraolo, gli autori della rapina ai danni della Banca Intesa di Via Sacro Cuore. Il processo è stato celebrato ieri con il rito del patteggiamento, richiesto dai difensori ed al quale non c’è stata opposizione da parte del pubblico ministero, Domenico Platania. Giuseppe Centamore, 20 anni, incensurato, difeso dagli avvocati Carmelo Scarso e Nunzia Daniela Leotta, rispettivamente dei Fori di Modica e Catania, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione e 600 euro di multa, pena sospesa; Tiziano Papale, 29 anni, pluripregiudicato, patrocinato dall’avvocato Rosario Arena del Foro di Catania, ha avuto inflitti tre anni e quattro mesi di reclusione e 800 euro di multa, ma dovrà scontare la pena per cui rimanere recluso. La rapina fu compiuta lo scorso mese di dicembre, intorno alle 10,30, quando i due catanesi si erano presentati alla cassa dell’istituto bancario con il volto travisato da calze nere ed armati di altrettanti taglierini. Il responsabile dell’agenzia dovette consegnare 5250 euro. I due abbandonarono una delle armi bianche all’interno del locale e si allontanarono a bordo di una Y 10. Scattato l’allarme, sul posto confluirono le forze dell’ordine. Determinante fu la collaborazione della gente che indirizzò le pattuglie nel centro cittadino(nel frattempo i due avevano cambiato l’auto con una Fiat Panda in Via Fosso Tantillo). Il veicolo fu individuato nel Piazzale Falcone e Borsellino, capolinea dei pullman. In breve, 2 pattuglie dei militari si portarono in zona ed insieme alla Guardia di Finanza avviarono una ricerca a piedi. Uno dei presunti rapinatori, Centamore in questo caso, fu indicato all’interno di un pullman da alcuni studenti. Le forze dell’ordine bloccarono il mezzo ed all’interno trovarono il ventenne con addosso uno zaino che conteneva le 2 calze nere, un taglierino e la somma di 1250 euro. Individuato il primo, si procedette nelle ricerche. L’ipotesi plausibile, una volta controllati i pullman in partenza, era il Barycentro, il bar – tavola calda del posto. I carabinieri entrarono. Una studentessa con gli occhi indicò un giovane che era appena uscito dal bagno. Il malvivente non potè nemmeno reagire. In tasca aveva gli altri 4 mila euro. I due veicoli utilizzati erano stati rubati il pomeriggio precedente a Ragusa.

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