LA PROCURA CHIEDE 8 RINVII A GIUDIZIO PER L’INCHIESTA SU KARTODROMO E IMPIANTO BIOMASSA A MODICA

Arrivano le istanze di richieste della pubblica accusa al Gup del Tribunale di Modica che nei prossimi giorni fisserà l’udienza preliminare nei confronti degli indagati nell’indagine riguardante la realizzazione del kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e la costruzione di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare. La Procura della Repubblica ha chiesto otto rinvii a giudizio per quanto riguarda l’allargamento della cava di pietra “Colacem” in Contrada Giarrusso-Liccio e della costruzione dell’altra cava, denominata “Profetto”, in Contrada Zimmardo Bellamagna. L’accusa parla di abuso d’ufficio, perpetrato tramite il rilascio di concessioni da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Modica, su un’area protetta da vincoli ambientali e paesaggistici. Gli indagati, complessivamente, sono 13. Le parti offese sono le associazioni ambientaliste, Movimento Azzurro e Legambiente ed una ventina di residenti, rappresentati dagli avvocati Antonio Borrometi, Tiziana Serra e Giovanni Giurdanella. Nei mesi scorsi la Procura della Repubblica aveva nominato un team di tre tecnici catanesi per fare luce proprio sul kartrodromo, sull’impianto di biomassa e sull’azione estrattiva della Colacem. Il piemme, Francesca Aprile, aveva deciso di operare uno stralcio dal momento che per i primi due impianti erano intervenuti i provvedimenti di sequestro cautelativo perché si trattava di impianti i cui lavori erano già iniziati mentre per le concessioni di Colacem e Tifeo si opera su costruzioni solo sulla carta(per la Colacem era stata realizzata solo una piccola escavazione). Gli indagati sono, come si diceva, 13 e tra questi funzionari comunali, del Dipartimento Minerario nella cui competenza ricadono le zone interessate, della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, tecnici e i proprietari delle concessioni. Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Franco e Michele D’Urso, Giuseppe Nigro, Salvatore Poidomani e Luigi Piccione. Alla fine di novembre del 2004 i carabinieri della “giudiziaria” della locale Compagnia sequestrarono numerosi documenti che riguardavano diverse concessioni ed in particolare quelle che riconducevano al kartodromo, all’impianto di biomassa, alla Colacem e alla Tifeo. Le indagini della magistratura scaturirono da esposti presentati dai residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente i quali ritennero che la realizzazione degli impianti provocherebbe problemi di natura ambientale. Il Tar di Catania a fine ottobre aveva sospeso ogni decisione sulla vicenda riguardante la realizzazione del kartodromo.

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