MODICA. PROCESSO OPERAZIONE CONTEA. ASCOLTATO TESTIMONE DELL’ACCUSA

Si allunga la serie dei testimoni nel processo riguardante l’operazione antidroga denominata “Contea” ed eseguita dai carabinieri nel 2003, in corso davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica, presieduto da Salvatore Rizza. I magistrati hanno puntato quest’ultima udienza sull’escussione di un teste dell’accusa, rosolinese, imputato di reato connesso che in precedenza aveva patteggiato la pena. L’interrogatorio ha determinato degli screzi tra accusa e difesa visto che da quest’ultimo fronte è stato fatto rilevare che il pubblico ministero stesse cercando di allargare l’articolato di prova. In particolare si è cercato di fare chiarezza su alcuni incontri tra l’imputato Agatino Sallemi, lo stesso teste, e Rosario Amico, detto “U Piticciu”(anche questi ha già patteggiato un anno e sei mesi di reclusione), e sulle intercettazioni telefoniche. Furono venti le persone arrestate, dopo due anni d’indagini. Sedici hanno già subito il processo attraverso il giudizio alternativo. I rimanenti imputati sono i rosolinesi Corrado Latino, inteso “Cerasella”, e, appunto, Agatino Salemi, entrambi di 42 anni, oltre ai fratelli algerini Maida e Ahmed Meliani, di 33 e 39 anni. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’accusa, avrebbero fatto parte di una grossa organizzazione criminale dedita allo spaccio al minuto di droga, nel particolare cocaina, hashish, marijuana ed extasy tra Modica, Rosolini, Pozzallo, Scicli ed Ispica. Qui, addirittura, il gruppo avrebbe disposto di un centro di smistamento all’interno di un bar cittadino dove un “assaggiatore” aveva il compito di verificare la qualità della sostanza vietata prima di essere messa in vendita. A capo dell’organizzazione, sempre secondo le indagini, ci sarebbe stato Amico. Parallelamente avrebbe agito un secondo gruppo, che si radunava a Rosolini ed a capo del quale sarebbe stato Alberto Projetto, il quale si occupava dello smercio nel siracusano. I magistrati hanno aggiornato il processo al 5 marzo per sentire altri testi a discolpa di Sallemi.

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