TENTARONO DI RAPINARE RIVENDITA DI POZZALLO. CONDANNATI DAL GUP DI MODICA DUE PACHINESI

Sono stati processati e condannati i due giovani pachinesi arrestati dagli uomini della Guardia di Finanza per una tentata rapina a Pozzallo. Il Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Modica, Marco Ciraolo, ha inflitto una pena di due anni di reclusione e 533 euro di multa, senza la sospensione, a Corrado Caruso, 31 anni, mentre ha emesso il dispositivo di condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione e 229 euro di multa nei confronti di Salvatore Casella, 19 anni, incensurato. Il primo, essendo con precedenti penali, resta rinchiuso presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta, così come aveva già disposto il Giudice per le indagini Preliminari. Michele Palazzolo, dopo l’interrogatorio, mentre Casella, che era stato ammesso ai domiciliari, è stato rimesso in libertà, in quanto la pena è stata sospesa. Caruso e Casella erano stati arrestati martedì trentuno ottobre dagli uomini della Guardia di Finanza di Noto e della Tenenza di Pozzallo. Sono stati accusati della tentata rapina compiuta, intorno alle tredici, ai danni della tabaccheria di Via Dante, nella cittadina marinara, di proprietà di Ada Puzzo. I due erano giunti a Pozzallo a bordo di un motociclo di prima mattina. La proprietaria dell’esercizio, al momento dell’irruzione di uno dei rapinatori nel locale, era assente perché si era recata presso il locale cimitero e, pertanto, in quel momento, preposta alla vendita era la figlia. Quest’ultima sembra avesse notato il veicolo con i due aggirarsi nei pressi del suo esercizio, ma non aveva dato grande rilevanza a tale circostanza. Solo che poco prima della chiusura, i due pachinesi erano entrati in azione. Uno fungeva da “palo” all’esterno, l’altro era entrato nella tabaccheria ed aveva chiesto delle gomme da masticare. Una scusa per potere distrarre la donna perché nel momento in cui questa si è girata per prendere il pacchetto, l’uomo le ha puntato la pistola, intimandole la consegna dell’incasso. A questo punto erano entrati in funzione i finanzieri che avevano bloccato il delinquente all’interno del locale e, contemporaneamente, quello che era all’esterno. Pare che i due malviventi fossero stati pedinati sin dalla loro partenza da Pachino dalle fiamme gialle.

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