SCICLI. TRIBUNALE. ACCUSATO DI ESSERE UN PIROMANE E’ STATO ASSOLTO. “NON ERA IN GRADO DI INTENDERE”

Assolto perché al momento dei fatti l’imputato non era in grado di intendere e di volere. Lo ha deciso il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Marco Ciraolo, accogliendo l’identica richiesta avanzata dal pubblico ministero, Domenico Platania. Il procedimento era a carico del pregiudicato Mario Picci, comisano, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Modica a Donnalucata, ritenuto il piromane che avrebbe dato alle fiamme nel mese di giugno dello scorso anno nella frazione balneare sciclitana due cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Successivamente all’arresto nei sui confronti fu disposta una perizia psichiatrica nei confronti del. L’uomo, 45 anni, disoccupato, che era stato rinchiuso presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta, era stato, poi, ricoverato presso il reparto Dementi Tranquilli dell’Ospedale Busacca di Scicli visto che il suo difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, era riuscito ad ottenere la restrizione domiciliare pur se il Picci, quando è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Sandra Levanti, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Era stato lo stesso difensore, in virtù del comportamento anomalo e degli atteggiamenti assunti da Pizzi, a chiedere al magistrato inquirente la nomina di un consulente tecnico d’ufficio, nella specie uno psichiatra. L’indagato era accusato di incendio doloso e danneggiamenti. L’incendio dei due cassonetti, posizionati sulla strada provinciale Scicli-Mare, quasi all’ingresso di Donnalucata, provocò un danno di circa settecento euro. Sul posto dovettero intervenire i vigili del fuoco del distaccamento di Modica per evitare che le fiamme creassero altri problemi ai luoghi circostanti. Secondo i carabinieri, il Picci al momento del fermo era ancora con le mani sporche.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa