Critiche a Palazzo San Domenico tra Torchi e il capogruppo di “Progetto per Modica”, Terranova

Il sindaco, Piero Torchi, non sopporta di essere interrotto sull’illustrazione della situazione finanziaria dal 2002 ad oggi nel corso della conferenza dei capigruppo consiliari, ed invita il capogruppo di Progetto per Modica, Saverio Terranova, ad andarsene. Ques’ultimo, però, richiama il presidente del consiglio comunale, Enzo Scarso, a fare rispettare l’istituzione, essendo il sindaco ospite. Durante l’ultima conferenza dei capigruppo, allargata alle organizzazioni sindacali ed all’amministrazione comunale, per parlare del grave deficit finanziario in cui versa il comune, il sindaco – secondo quanto denuncia in una lettera inviata al presidente Scarso da Terranova – avrebbe manifestato un atteggiamento non consono al contesto. “I sindacati – spiega il capogruppo di Progetto per Modica – hanno chiesto l’istituzione di un tavolo istituzionale, per trattare la possibilità di un risanamento della gravissima situazione finanziaria del comune prima delle elezioni. I capigruppo, hanno manifestato perplessità sulla possibilità che, consiglieri ed amministrazione in scadenza di mandato, possano assumere impegni di questa sorta che riguardano un futuro di cui non si sa se, essi, saranno ancora attori. Il sindaco, invece, ha cominciato a narrarci le sue vicende a cominciare dal 2002. A questo punto, ho ritenuto di dovere invitarlo ad entrare in tema ma ha risposto “sta parlando il sindaco della città. La conferenza dei capigruppo non è un obbligo. Se lei non vuole ascoltare, se ne può…” Si è interrotto, forse accorgendosi della gravità di quello che aveva appena detto”. Saverio Terranova, alla luce di quanto accaduto, adesso chiede al presidente di “essere garante del consiglio e non può permettere che il sindaco, ospite della conferenza dei capigruppo, dica ad un capogruppo che se ne può andare se non lo vuole sentire. Invito il presidente – conclude Terranova – a fare rispettare, anche dal sindaco, i doveri che provengono da partecipare ad una seduta del consiglio, di cui egli non è componente formale, o della conferenza dei capigruppo, ed anche di richiamare il sindaco al rispetto che deve ai consiglieri. Essere sindaco della città impone diritti ma anche e, soprattutto, doveri”.

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