Ferrovie, situazione tragica. Torchi: “ Il Governo ci mette nelle stesse condizioni del nord del Paese”

“L’inchiesta di Attilio Bolzoni, pubblicata oggi in prima pagina su “Repubblica”, è la certificazione a livello nazionale di quanto da tempo sosteniamo in ordine al grave deficit infrastrutturale in cui versa la Sicilia e la parte orientale dell’isola, in particolare”. Lo ha detto il Presidente del Consorzio del Sud-Est, Piero Torchi, intervenendo sulla situazione grave in cui versano le Ferrovie in Sicilia. “Tale dato diventa ancora più allarmante se rapportato ad una presenza della rete ferroviaria oramai non più organica ed assolutamente obsoleta per la qualità della rete e dei mezzi utilizzati. Oramai, da più di tre anni stiamo lottando per salvaguardare le stazioni e per potenziare la rete , in coincidenza con lo sviluppo turistico del Sud Est, ma riceviamo in cambio dal Governo nazionale e da “Trenitalia” solo evasivi impegni e nessuna certezza che possa far sperare in un futuro migliore per le Ferrovie. Tutto questo- prosegue Torchi- mentre il Parigi-Strasburgo stabilisce il nuovo primato di velocità in 563 Km/h, in tutta Europa si viaggia con una media di oltre 350km/h ed in Germania si punta a sfondare il muro dei 600km/h. Come sarà possibile- conclude Torchi- mantenere le condizioni di competitività per i territori del Sud ed in particolare per quelli insulari in assenza anche dei collegamenti viari? Questa la domanda su cui dovrà interrogarsi l’intera classe dirigente nazionale e soprattutto riflettere sulla capacità di un territorio, quale il Distretto del Sud-Est che , a fronte di una crescita turistica e produttiva senza precedenti, subisce un gap infrastrutturale ormai storico e consolidato. Noi non pretendiamo di volare su un treno dall’oggi al domani, passando dai 40 Km/h di media oraria ai 350 della media europea, ma chiediamo ancora una volta al Governo di metterci nelle condizioni migliori per potere risultare competitivi non solo in Europa , ma anche in previsione del 2010 e della strategicità dell’area , rispetto alla zona di libero scambio”.

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