I VERDI DI MODICA. Fare chiarezza in merito al dibattuto problema della discarica

1. Non è assolutamente vero che la realizzazione di un discarica a Modica farebbe diminuire i costi per i cittadini. Il costo del conferimento in discarica è stabilito per legge ed è uguale per tutte le discariche autorizzate, ed attualmente è di 70 euro a tonnellata (circa 140 delle vecchie lire) indipendentemente dal luogo di conferimento. La differenza di costi è dovuta al trasferimento. Quindi a meno di non realizzare la discarica in corso Umberto i costi non si abbatterebbero. 2. Allo stato attuale non esiste alcun piano rifiuti regionale finanziabile che non sia quello comprensoriale. Qualsiasi discarica verrà proposta nel territorio della provincia non potrà che asservire il sistema Ato, con costi uguali per tutti, a parte i suddetti costi di trasferimento, a meno che non si stia parlando di una discarica privata e messa fuori legge dal DPR Cossiga già nel lontano 1982. 3. Se veramente si vuol fare risparmiare i cittadini sui costi dei rifiuti, si inizi a parlare seriamente di raccolta differenziata; calcolando che la quota differenziabile oscilla tra il 40 e 70 per cento e prendendo per realistica una quota di circa il 50 per cento ed aggiungendo a questo il fatto che ai cittadini modicani è stato posto un balzello del 30 per cento in più da pagare che al momento non è ancora stato giustificato, i cittadini risparmierebbero da subito l’80 (ottanta) per cento! Dico l’80 per cento sull’attuale tassa dei rifiuti !!! 4. E’ dal mese di ottobre (24/10/2006) che in merito alla discarica proponiamo quanto segue: · Non è detto che il sito debba essere necessariamente localizzato nei comuni di Modica e Pozzallo giacché il sistema è funzionale per l’intera provincia; · che il sito debba essere obbligatoriamente unico; · che essendo il materiale di tipo organico inertizzato può essere quindi usato come riempimento per bonificare e rimodellare: cave di estrazione abusive, cave di estrazione autorizzate prima dell’obbligo normativo del ripristino dei siti e cave di estrazione con l’obbligo normativo del ripristino. Esistendo nell’intero territorio provinciale decine di siti con questi requisiti e praticamente già pronti all’uso il quesito sembrerebbe di facile soluzione se si riuscisse a comprendere che il problema non può assumere connotazioni di carattere politico, e che gli interessi economici di pochi o la superficialità di molti, non possono mettere a serio rischio di compromissione irreversibile il futuro del nostro territorio e la salute dei nostri cittadini.

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