Cronaca giudiziaria: Operazione Overtime

Potrebbe essere stralciata la posizione del modicano Annibale Restivo Gintoli, il trentottenne pluripregiudicato modicano, coimputato nel processo riguardante l’operazione “Overtime” in fase di definizione davanti Collegio Penale del Tribunale di Siracusa. Questa sembra l’ipotesi più praticabile dal presidente Polto e dai suoi colleghi dopo che il difensore dell’uomo, in atto detenuto, l’avvocato Gianni Mavilla, non ha inteso prestare il proprio assenso a dare per letti gli atti del procedimento al fine di evitare di ricominciare dall’inizio per via del trasferimento di un magistrato. Ieri mattina i giudici aretusei hanno deciso di fissare una nuova udienza al prossimo 22 febbraio, quando scioglieranno la riserva. E’ possibile, pertanto, che si vada allo stralcio di una posizione e, contemporaneamente, alle sentenze nei confronti degli altri imputati. Com’è noto, parecchie settimane fa, il pubblico ministero, Fabio Scavone, della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, aveva chiesto la condanna a 14 anni di reclusione per Restivo Gintoli, 13 anni per Maurizio Cannata, 34 anni, difeso dagli avvocati Michele D’Urso e Giorgio Terranova, sette anni ciascuno per Giovanni Curto, 24 anni, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, Gaetano Spidaletto, 23 anni, ed il cugino Giorgio Nanì, 23 anni, entrambi nipoti di Cannata, difesi dall’avvocato D’Urso, mentre quattro anni e sei mesi erano stati chiesti per Isidoro Ingrassia, 23 anni, originario di Palermo, difeso dall’avvocato Maravigna. L’operazione fu eseguita il 14 aprile del 2004 dai carabinieri nei confronti di coloro che furono ritenuti appartenenti ad un’organizzazione per delinquere che avrebbe operato nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa.

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