Blitz dei Nas, bocciati gli ospedali siciliani

ROMA – La maxi ispezione dei Nas in 321 ospedali traccia un quadro tranquillizzante: le strutture italiane sono sicure, ma resta la ‘questione meridionale’. Sporcizia e incuria sono concentrate in 4 regioni. Il 17,4% delle strutture ispezionate presenta irregolarità che prevedono la segnalazione all’autorità giudiziaria; il 36,4% violazioni amministrative; il 7,5% ha presentato irregolarità sul piano dell’igiene, pulizia e conservazione degli ambienti così suddivise: le regioni peggiori sotto questo profilo sono state in ordine la Sicilia, il Lazio, la Calabria, la Campania. Le 321 strutture, sulle 672 che fanno parte del Ssn, coprono circa il 70% delle prestazioni erogate, suddivise in 89 al Nord, 113 al Centro e 119 nel Sud e nelle Isole. In totale sono state riscontrate 117 irregolarità solo amministrative e 56 irregolarità segnalate all’autorità giudiziaria. Il peggiore risultato è quello della Calabria, con 19 segnalazioni, seguita dalla Sicilia con 14, dal Lazio con 10, Lombardia Friuli Campania e Basilicata con 2, Piemonte Emilia Romagna Toscana Abruzzo e Puglia con 1. Nessuna violazione penale per le altre regioni. Le carenze in campo di igiene e pulizia si concentrano in 4 regioni: Sicilia (12) Lazio (7) Calabria (4) e Campania (1). In tutto sono state 111 le persone segnalate all’autorità giudiziaria, mentre sono stati chiusi solo 2 depositi in Sicilia per gravi carenze igienico strutturali. Farmaci scaduti sono stati trovati in Basilicata, Friuli, Abruzzo, Campania, Lazio e Sicilia, per un totale di 277 confezioni. Per il resto i controlli della più grande indagine mai realizzata di questo tipo hanno fatto emergere aspetti marginali. Dal rapporto è restata fuori la vicenda del Policlinico Umberto I di Roma sul quale l’indagine è ancora aperta. "C’è tanta buona sanità e ci possiamo fidare degli ospedali, anche se i problemi ci sono", è stato il giudizio complessivo del ministro della Salute, Livia Turco. "I cittadini però – ha aggiunto il ministro – non abbiano paura di far sentire la loro voce e denuncino quello che ritengono non funzioni". E il lavoro da intraprendere con le Regioni non sarà poco. "Non può esistere la mancanza di pulizia negli ospedali, alle Regioni chiederemo una precisa catena di responsabilità per questo", ha detto il ministro. In sostanza si chiederà alle Regioni, alle quali sono stati già trasmessi i dati dei controlli, di intervenire per definire con precisione la catena di responsabilità dell’igiene negli ospedali. E all’assessore alla Sanità della Calabria, Doris Lo Moro, la Regione dalla quale emergono la maggior parte delle irregolarità, il ministro della Salute offre comprensione e sostegno. "So che è impegnata in prima fila nel risanamento di una situazione critica", ha detto il ministro. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, aveva chiesto al ministro della Salute di agire in tempi strettissimi. "Prodi mi ha chiesto di stupire per l’urgenza dell’azione da realizzare", ha detto Turco, che proprio per questo proporrà la riforma dei policlinici universitari dentro il decreto Mille proroghe. Ma politicamente le questioni da affrontare sono sostanzialmente tre: risolvere le disuguaglianze fra Regione e Regione, che di fatto comportano una differenza nelle cure garantite ai cittadini, vigilare sul sistema degli appalti e sulla esternalizzazione dei servizi e sancire un patto "fra persone responsabili, dove ognuno deve fare la sua parte nell’ottica dell’innovazione delle strutture sanitarie". "Si parla sempre di autostrade e di grandi infrastrutture – ha anche detto il ministro – ma anche per la rete dei servizi sanitari, per gli investimenti per l’ammodernamento degli ospedali e per la creazione di strutture sanitarie, si deve poter utilizzare i fondi strutturali europei. Sto già lavorando per questo con il ministro Bersani e con il sottosegretario Bubbico". Le regioni chiamate in causa in prima persona nel progetto di risanamento di dicono disponibili. "Dall’attento lavoro svolto dai Nas emerge un quadro che va valutato in termini complessivamente positivi. Gli esiti delle ispezioni mostrano che la sanità italiana sa esprimere molte realtà di qualità e un impegno diffuso per condizioni di lavoro e di cura adeguate", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. "Sicurezza e qualità delle strutture – ha proseguito Errani – sono obiettivi essenziali, e non da oggi, per chi lavora in sanità e lo prova il sostanziale buon esito delle ispezioni svolte. Contestualmente emergono criticità, in ambiti diversi, che non vanno in alcun modo sottovalutate ma al contrario affrontate con determinazione. Penso ci siano le condizioni per ottenere presto dei buoni risultati: occorre far leva sulle indubbie qualità del nostro sistema sanitario, concordare gli obiettivi e promuovere assieme un’azione di ampio respiro".

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