IL PEDAGGIO SULLA 514? INGIUSTO E VESSATORIO PER IL MONDO PRODUTTIVO IBLEO. I SOLDI CI SONO, BASTA CERCARLI. STORNELLO CHIEDE ALL’ASI “INIZIATIVE FORTI”.

Il ricorso ad investimenti privati con il sistema del project financing per il raddoppio della Statale 514 comporterà un pedaggio per l’accesso alla nuova arteria che garantirà il recupero delle risorse impiegate agli investitori non istituzionali. Un costo in più per il mondo produttivo ragusano che può essere evitato se, per finanziare tutto l’intervento, si utilizza una piccola parte delle risorse, complessivamente nell’ordine di milioni di euro, in un primo tempo destinate alla costruzione del Ponte sullo Stretto ed ora messe a disposizione di Sicilia e Calabria per opere infrastrutturali. Lo sostiene il consigliere generale del consorzio ASI di Ragusa che in una lettera al presidente Motta chiede la mobilitazione del consorzio stesso. “Mi chiedo – scrive Stornello – come sia possibile che la provincia di Ragusa risponda con freddezza all’accordo fra lo Stato e la Regione sul project financing per il raddoppio della S.S. 514. Solo qualche associazione di categoria ha mosso la sua critica, rilevando il particolare che il project financing comporterà, a lavori ultimati, il pagamento di un pedaggio per accedere alla nuova “514”, dando così modo al privato coinvolto di recuperare gli investimenti compiuti”. Nel sostenere che “il silenzio dei rappresentanti della maggior parte delle istituzioni sta a significare una loro accondiscendenza a questo tipo di soluzione” il consigliere ASI afferma che essa è invece “assolutamente priva di logica, oltre che penalizzante per la provincia di Ragusa”. “La S.S. 514 – spiega Stornello – collega il porto di Pozzallo con la provincia di Catania e mette in rete i due agglomerati industriali della provincia. E’ una strada “di servizio” per il mondo produttivo ibleo, un’infrastruttura primaria pensata per la piccola e media impresa ragusana: non per niente è chiamata “camionale”, proprio per dare la netta idea di quale sia il tipo di traffico che la percorre. Logico dedurre il fatto (negativo) che a pagare in parte il costo di un’infrastruttura vitale per l’economia iblea sarà il mondo produttivo. Il ricorso a quel poco di infrastrutture che abbiamo lo graviamo di un onere assurdo, proprio perché il tanto denunciato – e purtroppo vero – deficit infrastrutturale che lamentiamo dovrebbe al contrario servire a mobilitare energie, capacità progettuali e risorse (anche finanziarie) per cercare di ridurlo. La nostra è una zona che non chiede nulla in termini di assistenzialismo se non, appunto, le infrastrutture, senza le quali – o l’accesso oneroso alle quali – non fa altro che aumentare una posizione marginale rispetto ai traffici delle merci e alla mobilità delle persone”. “E’ per questo – scrive il consigliere ASI – che ritengo di proporre, per la parte del raddoppio della S.S. 514 non finanziata e che rende necessari capitali privati, di attingere alle risorse – nell’ordine di milioni di euro – che lo slittamento della realizzazione del Ponte sullo Stretto rimette in circolo in favore di Sicilia e Calabria, proprio per migliorarne l’assetto infrastrutturale. Si adotterebbe così una logica diversa: quella degli investimenti per lo sviluppo, e quindi della fiducia, a dispetto di quella del costo, cioè della mortificazione, che invece implica il project financing, con il conseguente pedaggio”. “Visto il ruolo importante rivendicato dal Consorzio ASI nel processo di qualificazione della rete infrastrutturale per le imprese della provincia”, Stornello chiede al presidente Motta “di prendere in considerazione l’assunzione di iniziative forti a tutela di queste ultime e della loro competitività, ingiustamente messa a rischio da un provvedimento vessatorio che non rende giustizia alle qualità e alla produttività del “modello Ragusa””.

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