Pozzallo. La situazione ‘randagismo’ è insostenibile. Non meno grave quella all’interno degli uffici addetti al servizio randagismo.

Da settimane riceviamo telefonate da parte di cittadini pozzallesi sensibili nei confronti dei nostri amici a quattro zampe, che si trovano a soccorrere animali feriti o abbandonati e vaganti per le strade, col rischio, anche, di procurare incidenti. La situazione è gravissima: l’ing. Gambuzza, dirigente di diversi uffici, tra l’ufficio Ecologia, risponde scocciato alla telefonata della delegata provinciale dell’OIPA, Valentina Raffa, che denuncia l’ennesimo caso di abbandono, finito con un cittadino, il sig. Marino, che si trova sballottato da un ufficio all’altro senza che nessuno si prenda la responsabilità di far ricoverare in una struttura apposita il cagnetto che ha trovato. Ma qual è la realtà di Pozzallo? Il Comune, nonostante l’ing. Gambuzza parli di € 60.000 spesi ogni anno per i cani, non paga la Coop. Maya per il servizio di cattura, cura e ricovero dei randagi da ben due anni. È per questo che il Comune non si rivolge più alla Maya. L’ing. Gambuzza, però, tronfio della cifra destinata dal Comune per i cani, risponde al telefono che non deve interessarci se i soldi vengono pagati o meno e, informato del fatto che il sig. Marino ha già in passato trovato ben 4 cani che poi ha adottato, per cui adesso si trova nell’impossibilità di tenere anche questo cucciolo, si interroga sul mestiere del sig. Marino, “che – ha detto Gambuzza – come tanti altri cittadini, cosa fa? Va a cercare i cani? Non ha altro da fare?”. Forse il dirigente non sa cosa voglia dire essere sensibile nei confronti degli animali e non può comprendere che un cittadino, visto un animale in difficoltà, si fermi e lo soccorra. D’altra parte, come lo stesso ing. Gambuzza ha dichiarato al telefono, la direzione dell’Ufficio Ecologia gli è stata appioppata, perché lui è “dirigente dell’Ufficio Tecnico”. Il dirigente, a cui è toccato il ‘fardello’ di questo delicato settore, scarica la colpa sui Vigili Urbani, perché “toccava a loro occuparsi del randagismo e pagare la Maya”. Ma la Polizia Municipale non è più responsabile del servizio da fine estate (agosto-settembre ci dicono dal Comando dei Vigili Urbani per telefono), per cui responsabile è il Comune, Ufficio Ecologia, ma, probabilmente, l’ing. Gambuzza, stando alle sue dichiarazioni di estraneità alla materia trattata (il randagismo e i problemi ad esso annessi), magari queste cose non le sa. Ribadiamo, pertanto, quanto detto al dirigente per telefono, interrogati sul perché ci stessimo interessando alla questione: che l’OIPA è un’associazione che si occupa della tutela dei diritti degli animali, ma, non potendo suggerire al sig. Marino il consiglio dell’ing. Gambuzza, ossia: “visto che ha già quattro cani trovatelli, qual è il problema a tenersi il quinto?”, allora abbiamo suggerito l’altro consiglio, ossia di rivolgersi all’Ufficio Ecologia, alla dott.sa Ghiaia, ma, ahimè!, il cittadino si era rivolto già nei giorni scorsi all’ufficio competente senza ottenere nulla, facendo da spola tra Comando dei Vigili Urbani e Comune. Il sig. Marino, seguendo il suggerimento, si è recato nuovamente all’ufficio: “Mi ha ricevuto male un dipendente, il sig. Spadola, – ha detto il sig. Marino -. La dott.sa cui dovevo rivolgermi è in malattia, per cui non c’è stato nulla da fare e fra l’altro, giorni fa, mi sono recato direttamente dall’ing. Gambuzza, il quale non mi ha voluto ricevere”. Se il dirigente, quindi, addebita, come ha fatto, la colpa ai cittadini “che si rivolgono agli uffici sbagliati e ai Vigili Urbani che non si interessano più del problema”, sottolineiamo come i cittadini si siano rivolti agli uffici di competenza, ma la situazione non si è risolta perché tutti, sbuffando, se ne lavano le mani… e poi, lui è il dirigente del settore, e il fatto di esserlo da poco tempo non è una scusa che possiamo accettare. La situazione è gravissima, soltanto la settimana scorsa dei cittadini allarmati ci hanno chiamato per un cane incidentato che perdeva molto sangue, naturalmente dopo aver informato i Vigili Urbani e l’Ufficio Ecologia. Dopo una serie di telefonate a vuoto e tantissime telefonate al sindaco, Roberto Ammatuna, che non ha risposto al cellulare (come neppure per quest’altro caso), l’addetto stampa, Giuseppe Privitera, si è subito interessato e grazie a lui il cagnetto è stato affidato alle cure del veterinario dott. Assenza. Speriamo, pertanto, nella presenza di personale più sensibile nei confronti dei nostri amici animali senza sentirci più dire, come ha fatto insistentemente il dirigente Gambuzza, che ci sono tanti problemi più importanti e che la gente muore di fame. Parole fatue, visto che di certo i 60.000 euro annuali destinati ai cani e mai pagati alla Maya non sono stati erogati ai poveri che muoiono di fame e visto che non serve un lume di intelligenza per comprendere che i problemi sussistono e che trattare l’uno non significa risolverlo o aggravarne un altro… perché allora, basterebbe stilare una scaletta di priorità per risolvere i problemi del mondo, ma purtroppo non è così e i cani di Pozzallo, che per legge appartengono al primo cittadino, devono pur mangiare e tanti altri abbandonati per le strade della città devono per diritto e quindi dovere da parte dell’Ente essere soccorsi e portati in una struttura idonea, che possa garantire loro un pasto, le cure necessarie e un tetto. E si metta da parte per una volta, almeno, l’ipocrisia, citando i tanti problemi ‘più importanti’ da trattare, perché esistono delle responsabilità che non possono essere scrollate di dosso con un mediocre razzismo di specie… “La civiltà di un popolo si vede dal modo di trattare gli animali” (Gandhi, 1932).

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