Alla luce dei tagli della finanziaria 2007 sulle somme destinate alla ricerca e all’Università
Torchi lancia l’appello: “ Svanisce il sogno del quarto ateneo siciliano a Ragusa. Occorrono iniziative urgenti.”

“ Il recente dibattito nazionale sui fondi da destinare alla ricerca ed all’università nella finanziaria 2007 e l’imbarazzante silenzio del Ministro Mussi, che ha rinviato sine die l’appuntamento con la delegazione istituzionale iblea, sono il chiaro segnale che, anche per quest’anno il sogno del polo universitario ragusano e della costituzione del quarto ateneo pubblico di Sicilia è definitivamente tramontato” Questo è il messaggio contenuto in una lettera che il Sindaco Piero Torchi, ha inviato alla deputazione nazionale e regionale iblea, al Presidente della Provincia Regionale di Ragusa, al Presidente del Consorzio Universitario, ai Sindaci dei comuni della Provincia ed ai presidenti dei consigli comunali, in relazione all’impossibilità prevista della nuova finanziaria di destinare nuove risorse all’università laddove invece è previsto un drastico ridimensionamento che blocca sul nascere ogni velleità sia a Ragusa che altrove. “Tale scelta politica e finanziaria del governo nazionale – prosegue Torchi –, unita ai tagli previsti nei trasferimenti a favore degli enti locali, rende adesso imprescindibile una valutazione vera, reale e comune sul futuro della presenza universitaria in provincia. La conferma dei costi attuali è assolutamente insostenibile, ed alla luce di quanto previsto altrettanto ingiustificabile perché non finalizzata ad un’ aspirazione, ancorché legittima, realizzabile.” Il Sindaco Torchi ha una proposta operativa: “ E’ necessario convocare, senza indugio, un tavolo provinciale che coinvolga ogni istituzione della provincia e la politica tutta in una serie di scelte immediate ed anche determinate. Ridiscutere ogni convenzione, individuare rami secchi o costi non giustificabili, ridurre le spese generali del Consorzio Universitario, ridisegnare le presenze universitarie e sulla base delle reali esigenze del territorio, verificare le attuali strategie di collaborare e le alleanze ateneo per ateneo, alla ricerca delle migliori condizioni e soprattutto del migliore rapporto qualità/prezzo. Sono questi i temi che con serenità, ma senza pudore alcuno, vanno affrontati elaborando una proposta complessiva da sottoporre alla società civile, alle organizzazioni sociali, agli studenti in un percorso in cui la presa di coscienza collettiva e le decisioni conseguenti siano ampiamente metabolizzate. Se tutto ciò non verrà attuato, allora assisteremo al deterioramento del sistema universitario in provincia ed a una serie di interminabili contenziosi che logoreranno, in modo determinante, il rapporto tra gli atenei e la vita stessa del consorzio.” Marco Sammito

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