L’albergo di Marina di Modica approda in Parlamento

Approda in Parlamento la realizzazione di un albergo a Marina di Modica, contestata dal centrosinistra perchè – secondo quanto asserito dall’opposizione – la struttura danneggerebbe le ultime dune del centro rivierasco. E’ stata presentata una interrogazione parlamentare dal Senatore Gianni Battaglia dei Ds, a firma congiunta con la Senatrice Anna Donati della Federazione dei Verdi. Nello specifico si chiede, sia al Ministro per l’Ambiente che al Ministro dell’Interno: se non ritengano che il comune di Modica, in mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale e della Valutazione di Incidenza (vera e propria documentazione fondante per progetti di questo tipo), non solo non avrebbe dovuto rilasciare la concessione ma avrebbe anche dovuto annullare definitivamente ogni atto autorizzativo, invece di limitarsi a sospendere i lavori per 180 giorni. I due Senatori chiedono ai rappresentanti dei due Dicasteri, se risultino altri procedimenti penali o notizie di reato legate alla vicenda o a vicende simili e quale sia la situazione del rispetto delle normative ambientali nell’area del comune di Modica; quale sia la valutazione dei Ministri in indirizzo sull’impatto che l’edificazione dell’impianto avrà sul delicato ecosistema delle dune di Marina di Modica e se, consentire tale costruzione, non sia in contrasto con le linee guida del Governo che in sede di legge finanziaria impegna lo Stato in un fattivo intervento contro i cosiddetti "ecomostri". "Vista l’impossibilità di aprire una breccia di serio dialogo con il sindaco e l’amministrazione comunale relativamente ad una pianificazione territoriale "pianificata" – concludono i Senatori Battaglia e Donati – le eluse interrogazioni poste dal centrosinistra al fine di poter discutere l’argomento "Itaparica" in consiglio comunale, e constatata l’impossibilità di avere risposte definitive e rassicuranti, abbiamo dovuto e voluto portare la vicenda all’attenzione nazionale, perchè fosse oggetto di confronto nel luogo fondante la nostra democrazia: il Parlamento".(*lm*)

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