SCARPATA LUCENTI

SCICLI. – Marito e moglie, rispettivamente medico e biologa, imputati in un processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento della magistratura, e di esercizio abusivo di una professione. I fatti contestati ai due, Antonino Scarpata, 51 anni, e Olympia Lucenti, 48 anni, sciclitani, patrocinati entrambi dall’avvocato Luigi Piccione, sarebbero stati accertati il trentuno luglio del 2000. Per l’uomo è stato disposto di “non doversi procedere per remissione di querela”, mentre per la donna è scattata la condanna di natura pecuniaria a quattrocentottanta euro di multa, con la sospensione della pena. Secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, Veronica Di Grandi, l’uomo, nella qualità di medico prelevante, incaricato e custode di beni strumentali presso un laboratorio analisi, avrebbe eluso l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile del Tribunale di Modica contenente prescrizioni secondo le quali tutti i prelievi dovessero essere effettuati dallo stesso professionista, consentendo, invece, alla moglie, biologa, di effettuare prelievi venosi. Quest’ultima, invece, doveva rispondere del secondo reato giacchè avrebbe, arbitrariamente, eseguito un prelievo venoso dall’avambraccio di un cliente presso lo stesso laboratorio di analisi cliniche dove esercitava abitualmente la sua reale attività professionale, in assenza del medico prelevatore incaricato. (*sac*)

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