Pool di periti per stabilire la morte di Gianni D’Angelo

Un pool di periti per stabilire le cause che hanno determinato la morte di Gianni D’Angelo, il cinquantenne attacchino del Comune di Modica, ed ex portiere di Modica, Scicli, Comiso, Aquila Grammichele, Carlo Papa, ed ex allenatore del Frigintini. Il Sostituto Procuratore della Repubblica, Francesca Aprile, ha affidato l’incarico a due diversi consulente tecnici d’ufficio, i dottori Giuseppe Vinci e Salvatore Coco di Siracusa, rispettivamente cardiologo e medico legale, che hanno ottenuto sessanta giorni di tempo per fornire le loro conclusioni. Com’è noto, i familiari di D’Angelo subito dopo il decesso avvenuto domenica 29 ottobre all’Ospedale Maggiore, avevano presentato una denuncia presso la Compagnia dei Carabinieri per avere conto e ragione circa eventuali responsabilità da parte dei medici del nosocomio dove il loro congiunto si era recato per ben tre volte accusando dolori al petto. I controlli eseguiti ed anche l’elettrocardiogramma non fecero rilevare nessuna anomalia ma al terzo ricorso al Pronto Soccorso, dopo che gli era stata somministrata una flebo che aveva attenuato i dolori, l’uomo crollo a terra privo di vita. La prima ipotesi sarebbe quella di una morte determinata da un aneurisma dell’aorta che avrebbe potuto riscontrarsi attraverso una Tac che non fu eseguita. Il pubblico ministero, in ogni modo, ha deciso di approfondire l’episodio, anche se mantiene il più stretto riserbo, dal momento che si è nella fase dell’indagine, su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati di qualcuno. La cosa certa, ma è un passaggio praticamente scontato nel momento in cui è stato disposto l’esame autoptico sul cadavere di Gianni D’Angelo, che il fascicolo d’inchiesta è stato ufficialmente aperto. Saro Cannizzaro

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