OPERAZIONE “ABIGEUS”

Indagati tutti i componenti l’organizzazione criminale responsabile dei numerosi abigeati consumati tra il 2004 e il 2006 in danno di aziende agricole del ragusano. Le indagini, proseguite attivamente e a largo raggio da parte della Squadra Mobile di Ragusa anche dopo gli arresti del 26.04.2006, hanno consentito di acclarare che lo stesso gruppo criminale Siculo-Calabrese, la cui cerchia è cresciuta dai sei iniziali a ben 17 elementi, è anche responsabile di una serie di furti di bestiame commessi nelle province di Catania, Enna e Siracusa. L’arresto in flagranza di BRUZZESE Paolo del 10.01.2006 e la successiva cattura di BOSCO Rosario, CAVALLO Nunzio, DI NOTO Emanuele, POCHIERO Gaetano, FORIGLIO Michele e PICCOLO Giuseppe del 26.04.2006 (operazione “Abigeus”), hanno costituito, infatti, l’inizio di una vera e propria capillare attività investigativa che si è man mano allargata fino alla individuazione di tutti i membri del sodalizio criminale siculo-calabrese le cui propaggini non erano limitate al solo territorio ibleo ma si estendevano in altre zone ad economia zootecnica come Randazzo (CT), Agira (EN) e Siracusa. Il buon esito dell’azione investigativa lo si deve anche al coraggio dimostrato da chi, tra gli allevatori di questa e di altre province, ha saputo raccogliere il grave allarme che funestava le campagne della Sicilia Orientale e rilanciarlo alla Polizia di Stato e alle organizzazioni di categoria che non hanno mancato di mettere in atto un’efficace campagna di sensibilizzazione tra gli associati. Gli allevatori hanno così dimostrato di non gradire affatto l’accettazione e la deleteria rassegnazione di questo tipo di criminalità “rurale” che si credeva ormai scomparsa. Un’organizzazione criminale che stava affossando le energie e lo spirito imprenditoriale degli agricoltori di questa laboriosa provincia, ma che oramai può considerarsi sconfitta. La paura, l’insicurezza, le preoccupazioni, nel mondo agricolo, stavano incidendo, in maniera forte, sulla produttività delle aziende e sullo stesso sistema di vita dei produttori. L’operazione portata a termine dagli investigatori della Squadra Mobile, ha dimostrato anche come il mondo silenzioso degli agricoltori che opera nelle campagne, lontano dai centri abitati, non sia stato trascurato sotto il profilo della sicurezza. Sulla base delle risultanze probatorie fornite dagli investigatori, il P.M. Dr. Marco ROTA, titolare delle indagini sin dall’inizio, con provvedimento del 26.09.2006 ha dato avviso a tutti i 17 indagati della conclusione delle indagini preliminari. Si tratta di un atto prodromo alla richiesta di rinvio a giudizio. L’azione investigativa ha consentito di svelare la responsabilità di ben 17 furti di bestiame in danno di aziende agricole siciliane, di cui 10 ubicate nel comprensorio Ragusa-Comiso, 3 a Randazzo (CT), 2 ad Agira (EN) e 2 a Siracusa. L’ammontare del bestiame sottratto totalizza 323 capi bovini (mucche da latte tutte gravide) e 103 capre. I bovini sottratti in provincia di Ragusa ammontano a 202, mentre i restanti 121 sono così suddivisi: 55 a Randazzo, 35 Agita e 31 a Siracusa. Le 103 capre sono state trafugate con un solo furto consumato a Scicli. Se si considera che il valore commerciale di una mucca da latte gravida ammonta a circa € 2.000,00 e quello di una capra a circa € 300,00, risulta facile calcolare l’entità del danno economico procurato agli allevatori. I capi di imputazione vanno dall’associazione per delinquere finalizzata agli abigeati per BOSCO Rosario, DI NOTO Giuseppe Emanuele, CAVALLO Nunzio, PICCOLO Giuseppe, FORIGLIO Michele, POCHIERO Gaetano, CARUSOTTO Salvatore e BRUZZESE Paolo, al concorso in furti aggravati per questi ultimi e per gli altri indagati. L’operazione “Abigeus” ha confermato come il mercato clandestino del bestiame sia ancora attuale e che la tipologia di questi reati travalica gli stessi interessi diretti dell’agricoltura, colpendo l’intera collettività e, più precisamente, la qualità dei prodotti e, conseguentemente, la salute pubblica.

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