ATO IDRICO, IL TAR DI CATANIA RIMETTE TUTTO ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Il tribunale amministrativo etneo ha sospeso sia il giudizio cautelare (la sospensiva) che il merito Un punto a favore del Comune di Scicli. Il Tar di Catania ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio nella vicenda che vede il Comune di Scicli opporsi alla nomina da parte della Regione del commissario ad acta, che ha deliberato l’approvazione dello schema di gestione del servizio idrico in sostituzione del consiglio comunale. Il massimo consesso sciclitano aveva però deliberato contro l’approvazione dello schema di gestione, il che significa, a parere degli amministratori sciclitani, che la nomina di un commissario che ha esautorato il consiglio è illegittima. “Qualora il consiglio non avesse deliberato –spiega l’assessore Bartolo Lorefice- la nomina di un commissario ad acta che deliberasse l’approvazione dello schema di gestione del servizio idrico sarebbe stato giustificata. Ma poiché il consiglio ha deliberato, e ha deliberato bocciando lo schema di convenzione, tale nomina, a nostro parere, è illegittima. Per tale ragione ci siamo appellati al Tar di Catania, che, evidentemente, riscontrando un fumus di quanto da noi sostenuto, ha deciso di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo sia il giudizio cautelare, la cosiddetta “sospensiva”, che il giudizio di merito”.

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