Scicli: ANTICIPAZIONI DI CREDITO AL MERCATO

Un patto d’onore tra commissionari ortofrutticoli, commercianti e produttori, con il suggello dell’amministrazione comunale e delle associazioni di categoria. E’ il progetto cui sta lavorando l’assessorato alle politiche di sviluppo del Comune di Scicli per far fronte al problema dell’eccesso di anticipazioni di credito in favore della Grande Distribuzione Organizzata. Il mondo dell’agricoltura della fascia trasformata è alle prese da tempo con il problema delle anticipazioni di credito: lo strapotere della Grande Distribuzione strangola l’economia agricola locale, costretta ad anticipare grosse somme di denaro dato che i maggiori acquirenti del Settentrione italiano pagano la merce ortofrutticola conferita con un ritardo che va da 90 a 120 giorni. “Ciò che prima rappresentava solo il sintomo di un malessere oggi è diventata una malattia” –spiega l’assessore alle politiche di sviluppo del Comune di Scicli, Giovanni Savà. A questo si aggiunga la totale mancanza di responsabilità dei mandatari, sia che operino interfacciandosi direttamente con il produttore, sia che operino all’interno del mercato. Ovvero, a fronte di un credito notevole dato da un produttore o dall’operatore del mercato in favore di un mandatario che acquista per conto terzi, il mandatario fa valere la propria irresponsabilità di fronte al venditore. “Dobbiamo iniziare a pensare a una polizza fideiussoria che permetta di selezionare i mandatari che danno affidamento” –spiega Savà. “E sottoscrivere un patto d’onore che emargini dal mercato i mandatari inaffidabili”. Non solo. A volte i mandatari che operano al mercato sono privi di licenza, il che significa che nel settore c’è una certa dose di abusivismo. L’indiscriminato e incontrollato aumento del costo del gasolio, della plastica, dei prodotti chimici usati nelle serre, oltre alla facile deperibilità della merce, sono fattori che giocano a penalizzare il settore, insieme a una quota significativa di lavoro nero, che falsa il gioco del mercato. Senza contare un fenomeno nuovo. L’investimento da parte di alcuni proprietari di catene della Grande Distribuzione nell’acquisto di ettari ed ettari di terreni impiegati in produzione, per cui chi vende e chi compra sono lo stesso soggetto. “Ciò significa che questi produttori hanno il vantaggio di vendere loro stessi il prodotto a quattro euro al chilo nei mercati del Nord Italia o del Nord Europa, e ciò consente loro di sopportare ben volentieri l’abbassarsi dei costi alla produzione”, conclude Savà.

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