Modica: Ex albergo centrale al “centro” dell’attenzione

La vicenda relativa alla ristrutturazione dell’ex Albergo Centrale di Corso Umberto ha necessità urgenti. Ieri, infatti, si sono distaccati un paio di pietre dal soffitto di una sala da barba sottostante l’antico immobile che in queste settimane è agli onori della cronaca cittadina. “Per fortuna – dice l’artigiano, Pippo Frasca, mostrando due pezzi di roccia – che non mi trovavo nel retrobottega altrimenti avrei rischiato tantissimo”. E’ ovvio che il tempo ha determinato queste situazioni che ogni giorno che passa la situazione si aggrava. Com’è noto, mercoledì, l’assessore al Centro Storico, Giovanni Scucces, ha concesso trenta giorni di tempo ai proprietari della struttura che si trova in condizioni obsolete per presentare il progetto che gli stessi hanno annunciato ma che riguarderà, allo stato, solo la ristrutturazione del prospetto. L’appuntamento è fissato al prossimo 20 ottobre. La ristrutturazione dell’ex Albergo Centrale di Corso Umberto, situato dirimpetto a Palazzo San Domenico, sede del Municipio, passerà anche dai finanziamenti provenienti della Legge 433/91.“Noi ci stiamo muovendo – dice Scucces – per restituire decoro all’immobile che si trova in pieno centro storico. Al momento abbiamo sollecitato la ristrutturazione della facciata e degli infissi. Degli ulteriori interventi si parlerà successivamente. Quanto avvenuto nelle scorse ore e cioè il distacco di pietre dalla volta della sala da barba, sottostante il palazzo, ritengo sia una vicenda tra le due parti private”. Sul rifacimento del prospetto, l’amministratore ha chiarito che le ipotesi sono due: l’avvio delle opere da parte degli stessi privati oppure l’intervento coattivo da parte dell’ente civico con le opere che sarebbero eseguite in danno dei proprietari. La struttura è stata frazionata in più parti, pare, addirittura, che uno dei soggetti interessati sia proprietario solo di 4 metri quadrati. Scucces ha, pure, avanzato l’ipotesi di acquisto da parte del Comune dell’immobile, ma gli interessati non vogliono cederne una parte.

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