SCICLI. TOLTI I PONTEGGI AL PROSPETTO DI SANTA TERESA

Trecento anni e non li dimostra. Bella e splendente come nel 700. La chiesa di Santa Teresa, in via Mormina Penna, è ritornata fruibile, almeno nella visione della facciata, da quando (ed è novità di questi giorni) la ditta appaltatrice ha tolto i ponteggi che hanno permesso i lavori di restauro dell’edificio religioso oggi sconsacrato. Dopo la scomparsa delle gabbie e dei telai che ostruivano il prospetto della chiesa di San Giovanni Evangelista, anche Santa Teresa torna a mostrarsi alla città e ai tanti turisti che affollano il sito Unesco di via Mormina Penna. Sia per San Giovanni che per Santa Teresa i lavori non sono ancora terminati, ma, stando alle stime dei tecnici, l’edificio potrebbe tornare alla piena fruizione di auditorium comunale (è infatti l’ente pubblico sciclitano il proprietario dell’ex immobile religioso) fra tre mesi circa. Ad appaltare i lavori di restauro, è stato il Dipartimento della protezione civile di Ragusa, che ha attinto ai fondi della legge 433 del 91. “Il restauro della chiesa è un ulteriore segno che prosegue l’opera di tutela e valorizzazione intrapresa negli ultimi anni”, commenta con soddisfazione il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, ricordando come nelle due rimodulazioni più importanti della legge del terremoto di Santa Lucia, nel 1999 e nel 2001, la città abbia beneficiato di oltre 35 milioni di euro di finanziamenti per la messa in sicurezza dell’abitato e degli edifici pubblici più importanti. Soldi che in buona misura sono stati spesi. In totale, su Santa Teresa, sono stati investiti oltre quattrocentomila euro. L’intervento ha permesso non solo il restauro dell’edificio sino a restituirlo nel suo originario splendore, ma soprattutto il suo consolidamento e la messa in sicurezza. L’attesa è ora per lo svelamento dell’altro gioiello di via Mormina Penna, San Michele Arcangelo. La chiesa versava in condizioni di precaria stabilità strutturale e l’intervento di messa in sicurezza dell’immobile ha rappresentato sicuramente l’azione di prevenzione più importante e attesa nel panorama degli edifici ecclesiastici bisognevoli di cure.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa