MODICA Rifiuti ingombranti approdano in Asia

Due container contenenti cinquantamila chilogrammi di rifiuti ingombranti sono approdati ieri mattina in Asia. Spedizioniere è una società modicana. Sono stati imbarcati su una nave salpata dal porto di Gioia Tauro, in Calabria. Le due strutture sono giunte ieri presso il porto di Wazirabab.
L’accordo tra l’Impianto di Smaltimento e Recupero Rifiuti “Da Rifiuti a Risorse” dell’impresa Giorgio Puccia e la società asiatica destinataria era stato raggiunto qualche mese fa dopo parecchie peripezie che sono state superate dopo oltre un anno di visite, incontri con il cliente estero e con i cosiddetti intermediari.
“I problemi sono stati tanti e non solo per la trattativa con gli acquirenti – dice Massimo Puccia, responsabile della società –. Ce ne sono stati anche di natura doganale. Il Porto di Pozzallo, ad esempio, non è ancora pronto per questo genere di spedizioni, mentre quello di Catania non è stato in grado di fornirci la necessaria assistenza. L’unico porto più vicino dove era possibile effettuare l’operazione è stato quello di Gioia Tauro. I due nostri container erano partiti, via mare, lo scorso quattro agosto”.
Nelle due maxi strutture era contenuto materiale da recuperare, prelevato dai rifiuti ingombranti(quasi esclusivamente vecchi elettrodomestici)che l’Impresa Puccia ricicla dalle diverse discariche abusive che nascono in tutto il territorio. Attraverso i tre impianti di trattamento che operano in Contrada Piano Ceci, avviene il riciclo del materiale da spedire. “La nostra azienda – dice Massimo Puccia – dopo il riciclo, avvia la lavorazione del materiale dal quale traiamo la materia prima, vale a dire metallo e plastica. Una volta assemblati vengono spediti, com’è avvenuto in questi giorni, nelle località indicate dai riceventi dove vengono ancora lavorati “tal quali” oppure li rilavorano per vendere il prodotto finito alle fonderie estere. Il nostro rapporto, o meglio la nostra attività, trova difficoltà con l’industria italiana perché questa non riesce ad assorbire il materiale da recupero. Per questo ci sono problemi nella gestione”.

Saro Cannizzaro

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa