Modica. Nel centro storico disagi e disservizi

Centro storico e mancanza di servizi igienici per i turisti. Il problema sta esa­sperando i titolari dei tanti locali pubbli­ci, in particolar modo quelli ubicati nel corso Umberto e nelle via adiacenti. E’ da parecchio tempo che se ne parla e che ci sono manifestazioni d’impegno da parte istituzionale. Mentre si è inter­venuti in qualche modo in occasione di manifestazioni di notevole richiamo (vedi Eurochocolate) mediante l’impie­go di bagni chimici non è stato ancora possibile provvedere nel corso dell’an­no, nonostante l’aumentato numero dei turisti. Il ripiego è nei servizi annessi ai locali pubblici, che evidentemente non ci stanno, essendo la situazione diventa­ta del tutto insostenibile.
"Abbiamo raggiunto i limiti della sop­portazione – dichiara il titolare di un bar del centro sito in corso Umberto –sia perché quando arrivano diverse de­cine di persone è chiaro che non si può venire loro incontro. Si aggiunga che, come è successo altre volte, viene a mancare l’acqua, perché i recipienti di riserva esauriscono la loro dotazione e si creano altri problemi. Noi, tra l’altro, svolgiamo attività di baristi o di ristora­zione e dobbiamo lavorare. Non siamo per nulla in grado di garantire la pulizia immediata dei servizi, a parte il fatto che ci dobbiamo spesso, nostro mal­grado, trasformare in addetti al diurno. In questo modo, checché ne dica qual­cuno, abbiamo un danno alla nostra at­tività, ma anche, inevitabilmente si de­terminano delle situazioni che non age­volano ma danneggiano parecchio il turismo.E’ necessario allora che una buona volta s’intervenga per fare qualcosa. E’ inutile fare proclami, essere baldan­zosi quando si parla di turismo e di af­flusso di tanti forestieri in visita alla città quando poi non si riesce a garanti­re in alcun modo l’indispensabile. S’era detto qualche anno fa che un primo in­tervento doveva essere quello di utiliz­zare alcuni locali dell’ex convento di San Francesco della cava, ma poi on se ne è fatto un bel niente. Il problema continua ad affliggerci. Non ci sono nemmeno i bagni chimici collocati nei punti strategici e le proteste dei turisti ce le raccogliamo noi, costretti a subire il danno e la beffa", con il rischio anche di vedere che chi viene a Modica per la prima volta giura ve spergiura di non venirci più proprio per questo motivo". Sullo stesso piano le lamentele di un titolare di ristorante. "Non si capisce -aggiunge – il perché si continua a fare orecchio da mercante. Io ho chiesto l’a­nonimato perché altri miei colleghi quando si sono mossi si sono visti arri­vare (strana coincidenza?) i controlli e poi le contravvenzioni, magari per la mancanza di un cartellino di divieto di fumare o quant’altro ci possa essere di attaccabile nei confronti di chi esercita un’attività. Siamo stati costretti a tene­re chiuso il locale fino a mezzogiorno perché nella mattinata arrivavano da noi intere scolaresche coi loro insegnan­ti chiedendo di usufruire dei servizi igie­nici. E la cosa assume proporzioni più vaste quando nel centro storico ci sono eventi di un certo richiamo oppure nel viale Medaglie d’oro vi s’installano le bancarelle dei venditori ambulanti. Oltre ai locali pubblici vengono prese d’as­salto le stridette, che si trasformano ad andar bene in orinatoi. Se questo è un modo per fare turismo allora c’è poco da stare allegri". E intanto non mancano le proposte. C’è chi segnala l’opportunità di recuperare a questo scopo i vecchi ri­coveri antiaerei sotterranei risalenti al­l’ultima guerra.

GIORGIO BUSCEMA

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