MODICA Il vescovo Malandrino non esclude la presenza di sette sataniche

MODICA – Il vescovo della Diocesi di Noto, monsignor Giuseppe Malandrino, condivide appieno la tanto discussa omelia di domenica scorsa del frate cappuccino padre Enzo La Porta, che ha parlato dell’esistenza addirittura di ben tre sette sataniche in città, dove nel frattempo hanno fatto la loro comparsa delle scritte sacrileghe sui muri di alcune zone, con particolare riferimento al quartiere Sorda, dove campeggia una preoccupante croce capovolta. Monsignor Malandrino, difendendo l’operato del cappuccino, mostra di non stupirsi affatto della presunta presenza nel nostro territorio dei cosiddetti «adoratori del demonio», dal momento che «il male – afferma il vescovo – tende a estrinsecarsi in diverse forme, com’è facilmente appu-rabile da chiunque. Perché allora stupirsi o scandalizzarsi di fronte a questa omelia? Semmai – aggiunge monsignor Malandrino – bisognerebbe avere più fede e pregare affinché il bene possa trionfare sempre e comunque». È proprio prendendo spunto da questa riflessione, il cappuccino aveva incentrato l’omelia sulle sette sataniche. «Padre Enzo -prosegue il Vescovo – non ha fatto altro che leggere il brano del Vangelo di quella domenica, dov’è testualmente specificato che “Satana esiste e il Signore lo scaccia”. Prendendo spunto da questa chiara e inequivocabile affermazione – aggiunge monsignor Malandrino – padre Enzo ha inteso sensibilizzare i fedeli con la sua omelia, avvertendo che il male è sempre dietro l’angolo, anche sotto forma di sette sataniche. Termine che magari può apparire forse un po’ eccessivo – conclude il vescovo – soprattutto alla luce dei recenti quanto agghiaccianti fatti di cronaca nazionale che hanno portato alla ribalta il caso delle cosiddette “bestie di Satana”».
Secondo il vescovo, quindi, pur essendo per fortuna lontani da simili casi, non bisogna comunque stupirsi se in città venissero celebrate le cosiddette messe nere, magari a opera di alcuni emulatori. Questi ultimi e-sìstono di certo, a giudicare almeno dai graffiti sacrileghi da qualche tempo apparsi sui muri dei quartieri e che hanno turbato decine di passanti. Tra questi, spicca senza dubbio la croce capovolta tracciata con lo spray nella facciata retrostante dello stabile che ospita il Cup di via Aldo Moro, di fronte all’ospedale «Maggiore».
Si tratta indubbiamente solo di scritte di pessimo gusto ma sulle quali, secondo la Chiesa, bisogna comunque riflettere, a prescindere dal fatto che possa trattarsi di segnali lasciati da sette sataniche o, molto più verosimilmente, da giovinastri in cerca di emozioni forti. A questo punto resta il dubbio se il cappuccino sia a conoscenza di fatti estranei anche agli inquirenti, che ribadiscono di non aver mai accertato l’esistenza di casi simili, giunti magari all’orecchio del cappuccino in sede di confessionale. Ma sotto questo a-spetto la Chiesa è, come noto, intransigente: per nessun motivo al mondo un ministro di Dio può violare il segreto confessionale. Nulla gli vieta però di mettere in guardia i propri fedeli, che, nella fattispecie, sono rimasti parecchio attoniti dall’omelia del cappuccino. Quest’ultimo, come confermato anche del vescovo, non aveva comunque la benché minima intenzione di scatenare allarmismi, parlando di queste fantomatiche tre sette sataniche, forse formate da balordi che non si spingono aldilà dei graffiti di cattivo gusto, (a.d.r.)

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa